(m. nel 93 ca d.C.) poeta latino. Nulla si sa di lui, tranne che fu quindecemvir. In tacita polemica con Lucano, che aveva trattato un tema di attualità, V.F. tornò al mito e scrisse un poema epico mitologico in esametri dedicato all’imperatore Vespasiano: Argonautica, iniziato verso l’80 e interrotto all’VIII libro. L’opera, sconosciuta nel medioevo, fu scoperta da Poggio Bracciolini in un manoscritto di San Gallo (1416). La materia, derivata liberamente dall’omonimo poema di Apollonio Rodio, racconta la conquista del vello d’oro e la passione di Medea per Giasone. Forte vi risulta l’influsso di Virgilio.